Cinque mete trascinano i Rangers negli abissi

Giornale di Vicenza, lunedì 5 dicembre 2016

Débâcle. Non c’è altro termine per definire la sconfitta che ieri pomeriggio i Rangers hanno patito sul campo ostico dei Ruggers Tarvisium. Di 32-0 il risultato finale, con i padroni di casa che hanno infilato ben cinque mete al Vicenza, tenendo in mano il boccino del gioco praticamente per quasi tutti gli ottanta minuti. E ora, in men che non si dica per i biancorossi è matematica la certezza di doversi necessariamente sudare la permanenza in serie A nella fase salvezza, che prenderà il via a fine gennaio nella seconda parte di stagione.

Troppe lacune. Purtroppo anche nel match in terra trevigiana, sono emerse tutte le lacune sostanziali del First XV agli ordini di coach Rampazzo, che paga l’inesperienza dei tanti componenti della linea verde e il fatto inconfutabile che l’organico necessita di essere rinvigorito con l’innesto di qualche nuova energia. C’è un esempio su tutti che però rende pienamente l’idea: Furegon gioca sempre, senza avere il cambio. Diversi sono i biancorossi che in talune situazioni sono costretti a giocare fuori ruolo con un conseguente calo della prestazione. E meno male che sembra ormai fatta per il tesseramento di un mediano di mischia (impiegabile pure come apertura) del Tonga ma per la definizione dei dettagli è ancora presto.

Le fasi di gara. Vediamo quali sono state le azioni più salienti dell’incontro: il Tarvisium si porta in vantaggio poco dopo, al 4′, con la meta di Lila. Al quarto d’ora Scanferlato raddoppia: è il 10-0. Al 20′ Bordini calcia tra i pali un piazzato. E sul 13-0 l’arbitro concede la pausa. Nella ripre- sa va in meta Ceccato, all’8′. Poi al 25’e al 32’tocca a Darleux. Bordini trasforma. Game over.

Si riparte. Nel prossimo turno i Rangers saranno impegnati in casa della capolista Valsu- gana Padova una formazione in un ottimo stato di form. Per il Vicenza sarà dura.

L’allenatore
Serve tempo per oliare i nuovi esperimenti»
C’è amarezza nelle parole del tecnico biancorosso Roberto Rampazzo, al termine di una gara conclusasi con una sconfitta che non ammette repliche. «Questo risultato ci dispiace – esordisce – perché i ragazzi si sono impegnati e hanno cercato di dare il massimo. Giocare nella tana del Tarvisium non è mai facile. Abbiamo provato a stare in partita per un po’ ma poi i nostri avversari sono saliti in cattedra rifilandoci cinque mete». Non solo. «Abbiamo anche pagato i nuovi esperimenti che stiamo provando, esprimendo un gioco leggermente diverso, più al largo – osserva Rampazzo – È chiaro che ai ragazzi serva del tempo per metabolizzare i nuovi meccanismi.

Alessandro Benigno

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