FIR annuncia la riforma del percorso di formazione degli allenatori

Nuovo percorso per la formazione degli allenatori varato dalla FIR, che i nuovi aspiranti allenatori biancorossi hanno già avuto modo di testare sul campo.

La Federazione Italiana Rugby ha annunciato una profonda riforma del progetto didattico rivolto agli allenatori, sviluppato a conclusione di un percorso di analisi dell’offerta formativa da parte della Commissione Tecnica Federale.

Mirato ad adattarsi dinamicamente alle modificazioni del gioco e alle necessità degli atleti, il cui sviluppo rimane inevitabilmente al centro del percorso tecnico federale, il nuovo piano strategico della formazione degli allenatori è volto a garantire un’offerta formativa mirata, coerente e in continua evoluzione in base ai singoli corsi.

La struttura su quattro livelli rimane immutata, ma diventa possibile individuare da subito sulla base degli obiettivi individuali del tecnico il corso di riferimento, senza dover necessariamente aver preso parte ai livelli precedenti.

Una struttura didattica fortemente verticale, mirata a generare competenze specifiche per le categorie di intervento con il fine ultimo di migliorare il processo di allenamento dell’atleta/persona.

Ecco dunque che la struttura dei corsi, e dei successivi momenti di aggiornamento, vedranno il livello 1 formare tecnici specifici per i bambini (6-12 anni), il livello 2 sarà rivolto agli allenatori di atleti in età adolescenziale (13-18 anni), il livello 3 garantirà l’abilitazione ad allenare squadre seniores Maschili e Femminili dalla Serie C sino all’Eccellenza

Il livello 4, i cui contenuti sono rivolti alla gestione delle Squadre Nazionali FIR o delle Franchigie di PRO14, rimarrà l’unico per accedere al quale sarà necessario l’invito della FIR stessa.

Pasquale Presutti, Consigliere Federale in quota tecnici e capo allenatore de I Medicei nel Campionato Italiano di Eccellenza, ha dichiarato: “L’evoluzione costante del nostro sport ha portato la Federazione, su indicazione della Commissione Tecnica Federale, a garantire una maggiore dinamicità del processo formativo degli allenatori. Allenatori più specializzati, con una formazione ancor più mirata a quelle che sono le categorie di loro interesse e competenza, non potrà che riflettersi positivamente sullo sviluppo degli atleti, che potranno essere formati in modo specifico in relazione alla propria età e alle competenze del momento”.

Daniele Pacini, Responsabile del Rugby di Base FIR, ha aggiunto: “Vogliamo rendere il processo didattico degli allenatori un continuo divenire, dove il corso – a prescindere da quello che sia il livello scelto – non costituisce più il punto di arrivo, bensì il punto di partenza a cui far seguire costanti aggiornamenti che FIR metterà a disposizione sia con momenti sul campo sia sfruttando le molteplici possibilità offerte oggi dalle nuove tecnologie, come corsi virtuali e piattaforme di aggiornamento online”.

Stephen Aboud, Responsabile della Formazione dei giocatori di alto livello giovanile e degli allenatori, ha analizzato i principi alla base delle modificazioni del processo: “Il nostro obiettivo è quello di formare allenatori che sappiano allenare in sicurezza, offrendo un’esperienza positiva agli atleti e che abbiano su di essi un risultato positivo in ogni singolo allenamento, a ogni livello. L’offerta didattica non può che svilupparsi nel lungo termine e deve essere centrata sui giocatori, tenendo presente in ogni momento che il nostro sport cambia radicalmente in base al livello, all’esperienza, all’età di chi lo pratica. Pertanto, dobbiamo assicurarci di formare allenatori che sappiano interagire efficacemente con gli atleti, con il giusto approccio e l’appropriata prospettiva, in base alle specificità dettate dal livello di gioco. Abbiamo la possibilità di innalzare la qualità degli allenatori migliorando il processo che usiamo nella loro formazione, rivedendo i processi d’interazione tanto tra formatori e allenatori che tra allenatori e atleti: ogni livello di gioco è specifico, e nessun livello di gioco che mantiene l’interesse degli atleti al centro è più importante di quello che lo precede o lo segue”.

Fonte: Comunicato Stampa Federugby

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