I Rangers cercano riscatto dopo tre sconfitte

Il Giornale di Vicenza, 29 Febbraio 2016

Ieri il campionato di serie A ha osservato un turno di riposo. Sabato, infatti, è andata di scena la terza giornata dell’Rbs 6 Nations 2016 con l’Italia che, all’Olimpico di Roma, ha dovuto cedere il passo alla Scozia per 36-20, nella sfida numero ventisette tra le due compagini. Parisse e compagni, a meno che non riescano a compiere un miracolo nelle prossime due trasferte, hanno il cucchiaio di legno praticamente già in mano, in quanto ancora fermi a quota zero punti in classifica.Come i Rangers che, nella poule promozione 2 del loro torneo, rivestono il ruolo di fanalino di coda per aver finora inanellato tre sconfitte consecutive con Colorno (per 23-9), Ruggers Tarvisium (31-8) e Casale (37-17). Dopo una prima fase ad alto livello, in cui hanno espresso un gioco di grande valore in termini di quantità e qualità, che ha permesso loro di raggiungere anzitempo l’obiettivo della salvezza, in questa seconda fase di stagione i ragazzi agli ordini di coach Rampazzo avanzano con fatica. Partendo dal presupposto che a capitan Doglioli e compagni le attenuanti non piacciono, di sicuro non ci si può esimere dal considerare l’influenza di qualche fattore in questo periodo stagnante. Vuoi il calo di tensione fisiologico dopo un girone 3 con la quinta marcia ingranata e la salvezza già nel sacco, vuoi gli infortuni e la volontà di testare i giovani che hanno bisogno di tempo per maturare, vuoi il torneo spezzettato per gli impegni dell’Italia che non ti permette di avere continuità, vuoi lo spessore degli avversari che in campo ti concedono poco e martellano come un rullo compressore. Touché. E domenica 6 marzo il Vicenza riceverà alla BpVi Arena il Reggio (inizio del match ore 14.30) che guida la classifica e che ha non solo tutte le carte in regola per fare il salto in Eccellenza ma anche l’assoluta volontà di compierlo. Quindi scenderà in campo per conquistare la vittoria e il bottino pieno, magari infilando il bonus. Per i Rangers si prospetta un autentico assedio ma, come insegna il rugby, l’ultima parola spetta al rettangolo verde.

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