Il Secolo XIX, 28 Ottobre 2013
CONTRO I RANGERS vicentini il Cus Genova non riesce a interpretare il ruolo di Yoghi che, nelle foreste di Yellowstone, non mancava di rubare il cesto della merenda. Facezie a parte, finisce 22-20 e, come a Benevento, il calcio piazzato del sorpasso è fallito a tempo scaduto dalgiovanePaolo Pescetto. Quattro giornate per stabilire il passo di marcia dei biancorossi – vittoria in casa e punto di bonus difensivo in trasferta – con il rammarico legato a doppia mandata a una vetta possibile e perduta. «Ma con unaprofonda differenza – interviene deciso Rocco Tedone, allenatore dei genovesi – a Benevento, naufragio del gioco, dell’atteggiamento; a Vicenza, contro una squadra che l’anno scorso è finita al terzo posto, buona personalità, tenuta. E un’occasione mancata». Il piede sapiente di Gian Sandri, il veterano con l’80% degli ovali a segno, assente per caviglia disastrata, avrebbe fatto comodo. Nel rugby è raro che l’arbitro finisca sotto accusama sul veronese Righetti qualcosa Tedone deve dire: «Stavo per farmi sbattere fuori». È capitato quando il Cus, per qualche minuto, si è trovato ad affrontare gli avversari in formato rugby league, 13 conto 15, dopo gli allontanamenti temporanei di Dell’Anno prima, di Agrone poi. Per non parlare del colpo duro alla schiena, senza conseguenze per i vicentini, di cui è statovittima il capitano Francesco Cadeddu, costretto a uscire. Dopo i calci del sudafricano Stumpher e di Pescetto che hanno mosso il punteggio, la prima meta è genovese, di Federico Salerno che sale a quota quattro e mantiene la media di una segnatura a partita e la posizione di leader nella classifica interna dei metamen. Nella secondaparte del primo tempo e all’esordio del secondo, risveglio vicentino sino a un 19-10 troppo severo. Il serrate genovese prende il via con un piazzato di Pescetto e con la meta di Datti, trasformata per il sorpasso. «Era una conversione difficile, da posizione molto defilata – racconta Tedone – e così, alla fine, l’allenatore del Vicenza mi è venuto a dire di avere avvertito i sudori freddi quando proprio Pescetto, a tempo scaduto, ha avuto sul piede il pallone del sorpasso letale». Palla che fischia fuori, primo successo esterno rimandato con un agitarsi dello spettro delle occasioni perdute: oggi il Cus avrebbe comodamente sei punti in più e, da matricola, occuperebbe il vertice. Tedone sbriga ruvido: «Mi hanno fatto i complimenti ma quelli, si sa, non costano niente. Se già era chiaro, ho capito che sarà un campionato all’insegna dell’equilibrio e che, dopo quattro esperienze, il nostro impatto con la serie superiore non può che essere etichettato con un aggettivo. Positivo». Classifica Serie A girone 2: Gran Sasso punti 16, Vicenza e Valsugana 14, Cus Genova 11, Capoterra 10, Cus Torino 8, Prato-Sesto 6, Benevento e Cus Perugia5,Alghero 4, Badia 2. Prossimo turno: Cus Genova-Alghero.