News!!!…….arriva la “Carta del genitore”

La società Amatori Rugby VIcenza, venuta a conoscenza dell’iniziativa presa dal Comitato Regionale Toscano della FIR denominata “Carta del genitore”, nel condividerne lo spirito, ne fa proprio il contenuto. Di seguito è illustrato il percorso che ha portato gli amici del Comitato Toscano a dotarsi di questo importante documento.

“Il movimento cresce, la base si amplia oltre i confini delle tradizioni sportive familiari, tocca piazze nuove, accoglie persone di diversa estrazione, non solo sportiva. E poi i tempi sono davvero cambiati, oggi le famiglie partecipano alla vita sportiva dei propri figli. La partecipazione dei genitori – lo diciamo da tempo – in un sistema volontaristico come quello delle associazioni sportive sulle quali si regge buona parte del peso dello sport giovanile italiano – è importante. Richiede tuttavia, perché sia efficace e sana, conoscenza e rispetto delle regole fondamentali dello sport, la prima delle quali dovrebbe essere il “fair play”. Perché i ragazzi apprendano questa prima generale macro regola, è necessario che la riscontrino applicata nell’esempio degli adulti, compresi (ma non unici) i propri familiari. Il primo passo è parlare di “cultura sportiva” e non solo di “disciplina sportiva”. Perché senza una sana e solida cultura sportiva lo sport si riduce a competizione e magari ad affare, ma non offre opportunità di sana crescita ai ragazzi. E questo scopo dovrebbe essere ben atteso proprio dai familiari. Usiamo il condizionale perchè non è scontato che sia così.

Chi educa chi

In merito alla opportunità da parte dei club di offrire occasioni di riflessione e indicare le regole alle famiglie, ricordo di avere raccolto un parere, tempo fa, che suonava pressappoco così: “Mica ci possiamo mettere noi ad educare i genitori!”. Non si tratta, a mio avviso, di educare altri adulti, sarebbe un obiettivo pretenzioso, ma di rendere ben chiari i valori e le regole che il club convintamente e fattivamente promuove e applica giorno per giorno. “Questo è il nostro modello, aderisci?” In realtà, pigrizia a parte, non è facile per chi dirige i club porsi veri obiettivi educativi e perseguirli, perché poi ci vogliono una strategia, le competenze e tanti, tanti fatti. La Federazione certamente “conosce il problema”. Cosa può fare? Federazioni storiche come quella inglese sono attive e chiariscono la loro posizione sin dalle prime battute, potete riscontrarlo sui loro siti. In Italia siamo “di rincorsa”.

La Carta del genitore

Una iniziativa che segnaliamo è quella promossa dal Comitato Regionale Toscano della FIR, che ha elaborato e diffuso la Carta del Genitore, un “codice etico sul corretto comportamento da adottare in ambito sportivo dedicato in primo luogo ai genitori dei ragazzi che praticano attività sportive ed in particolare a tutti coloro che giocano a Rugby che per antonomasia rappresenta lo sport dove il senso di responsabilità, il rispetto dell’avversario, l’amicizia, l’impegno e il gioco di squadra costituisce una imprescindibile prerogativa”. La Carta del Genitore è un documento sintetico che fornisce alcune indicazioni comportamentali alle mamme e ai papà dei mini rugbisti (vedi in calce).

Ne abbiamo parlato con Riccardo Bonaccorsi, che del Comitato Regionale Toscano è il presidente.

> Come è nata la Carta, da quali osservazioni ed esigenze?

Il nostro sport in questi ultimi anni ha visto avvicinarsi un numero crescente di persone fra giocatori e non, ed ognuno di loro ha portato il suo vissuto sportivo. Per quanto riguarda i genitori, dopo che per anni i giovani rugbisti erano per il 70% figli d’arte ora la proporzione si è rovesciata e pur non arrivando a livelli estremi, qualche situazione di tipo calcistico (in tono molto minore) si è verificata. Quindi personalmente mi sono posto il problema di accogliere e far comprendere nella maniera giusta la filosofia del nostro sport e quindi, siccome in qualche club esisteva una specie di regolamento, ho pensato di uniformare il Comitato Toscano con una carta unica del genitore.

> Come l’avete proposta ai destinatari (genitori, club)? E’ o sarà supportata da altre iniziative di sensibilizzazione che ne attuino i principi?

La cultura sportiva richiede tempo, in primo luogo tutte le società affiggono la carta nei luoghi adibiti alle comunicazioni e dal prossimo anno al momento del tesseramento verrà consegnata al genitore. E’ in progetto un affiancamento dell’amministrazione comunale di Firenze (che ha contribuito alla stesura della carta): diffonderla a tutte le federazioni cittadine. Inoltre, è stato redatto un calendario in cui una volta al mese nei campi dove si svolgono i concentramenti dei bambini un associazione Onlus viene a spiegare la propria attività. Lo scopo è informare e sensibilizzare maggiormente le persone del nostro ambiente sul sociale; per marzo l’associazione che verrà sui campi è la Dinamo Camp.

> I bambini imparano dagli esempi di ogni adulto, compresi educatori e dirigenti dei club. Per questi stilerete un codice o promuovete altre iniziative?

Io parto dal presupposto che educatori e dirigenti siano già portatori di sano spirito ma devo dire che qualche volta sbaglio e comunque questo è facilmente correggibile poichè al nostro interno ci sono regole scritte e non e chi non le rispetta viene isolato o modifica il suo atteggiamento facendolo diventare positivo e costruttivo.

> La Carta che riscontri ha avuto sino ad ora?

I riscontri sono stati positivi. Oltre agli apprezzamenti dalle istituzioni (Coni e Regione) fanno molto piacere quelli dei dirigenti e genitori che plaudono all’iniziativa, comprendendo che la crescita di uno sport non è solo dovuta all’aumento dei praticanti ma alla crescita della cultura sportiva di tutti gli appassionati.”

Ecco i quindici punti della Carta del Genitore:

1. Lascia giocare i giovani atleti ricordati che non è la tua partita ma la loro.

2. Apprezza gli sforzi e le prestazioni, non i risultati

3. Educa tuo figlio al rispetto per l’allenatore: sii il primo a non interferire nelle sue scelte e a non criticarle.

4. Insegna a tuo figlio lo spirito di squadra: il compagno che sbaglia va sostenuto senza mai essere rimproverato o preso in giro.

5. Rispetta le decisioni degli arbitri e insegna a tuo figlio a fare lo stesso.

6. Rispetta gli avversari, senza di loro non ci sarebbe partita.

7. Utilizza un linguaggio corretto.

8. Insegna a tuo figlio il rispetto degli orari e degli impegni assunti nei confronti della squadra

9. Come genitore non puoi e non devi sostituirti al Tecnico. Se lo fai, rischi di dare suggerimenti che vanno contro le indicazioni impartite dall’allenatore, riducendone l’autorevolezza e rischiando inevitabilmente di limitare il rendimento di tuo figlio nella squadra.

10. Non muovere critiche ed evita di inveire contro il Tecnico: molto spesso le sue scelte sono dettate da motivazioni di cui non sei a conoscenza.

11. Evita di denigrare i giocatori e le società sportive avversarie.

12. Infondi sempre a tuo figlio serenità ed obiettività di giudizio, sia per quanto riguarda il suo rendimento che quello degli altri.

13. Aiuta la Società Sportiva a crescere. C’è sempre bisogno di suggerimenti costruttivi.

14. Applaudi le imprese di entrambi gli atleti e di entrambe le squadre e aiuta l’arbitro a fare il suo lavoro

15. Congratulati sempre con tutti, sia vincitori che vinti

 

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