Il Giornale di Vicenza, 3 Marzo 2014
Un passo falso che lascia l´amaro in bocca. È quello che ieri hanno compiuto i Rangers in quel di Genova dove sono usciti sconfitti per 18-7 dalla tana del Cus. Vuoi perché un risultato diametralmente opposto avrebbe permesso ai biancorossi di mantenere la testa della classifica, vuoi perché i ragazzi guidati da Rampazzo e Serventi sono di qualità e quantità nettamente superiore rispetto a quelli di Bordon, si guardi anche la classifica. Sulla carta, per loro, portare a casa il bottino pieno dal capoluogo ligure non sarebbe dovuta essere impresa ardua. Ma la “carta”, si sa, lascia il tempo che trova e i conti alla fine si fanno sempre sul rettangolo verde. Del resto il Cus Genova ieri è sceso in campo con il dente avvelenato nei confronti del Vicenza, dente che affilava da quasi due anni, dal giorno in cui, sul proprio terreno, vide infrangere il proprio sogno serie A e realizzare, invece, quello dei Rangers. Venendo alla cronaca del match, i padroni di casa si portano in vantaggio al 10´ grazie alla meta di Gregorio. Al 21´ allungano con il calcio piazzato di Sandri. Tre minuti più tardi i genovesi trovano la seconda meta con Jacas, poi trasformata da Sandri per il 15-0. I biancorossi accusano il colpo e non riescono a rimettersi in carreggiata. Ad influire, in parte, anche il vento a favore del Cus Genova che ne agevola le giocate e l´abitudine dei padroni di casa a giocare sul campo sintetico che può mettere in difficoltà, soprattutto nei rimbalzi dell´ovale, anche le compagini più preparate come il Vicenza. Nella ripresa l´orientamento della gara non cambia. I Rangers patiscono un po´ le condizioni fisiche precarie di qualche giocatore importante: Furegon è costretto ad uscire anzitempo per un infortunio al gomito. Nella ripresa il tabellino non si smuove fino al 38´ quando i biancorossi trovano la meta della bandiera con De Toni che trasforma. Ma non finisce qui. A tempo ormai scaduto Sandri chiude i conti dalla piazzola. Domenica i Rangers osserveranno il loro turno di riposo. Una buona occasione per sfoltire l´infermeria. Al termine il direttore sportivo dei Rangers Max Tonello analizza la gara con serenità e non fa di certo drammi per una sconfitta che, in fin dei conti, nell´arco di una stagione ci può stare: «È impensabile pensare di poter vincere sempre. Ci sono partite in cui si scende in campo più motivati, altre che per certi aspetti si possono prendere più sotto gamba. I nostri avversari hanno giocato con il coltello fra i denti perché volevano vendicarsi con noi. Del resto due anni fa a scapito e in casa loro abbiamo raggiunto la promozione in A. Perdere può capitare, non è successo nulla». Un tracollo. Bassano collassa a domicilio col Villorba e adesso cammina sull´orlo del burrone con vista sulla C. Nel testa a testa per la vita il Bbm rovina fragorosamente dinanzi ai trevigiani che arraffano il pieno, cinque punti tondi tondi che affossano i giallorossi, a picco e a un passo dalla retrocessione. Ora nel mirino resta il Cus Padova se punti più su di quelli di Ca´ Baroncello e in visita da queste parti proprio all´ultima giornata, non siamo ancora all´appiglio della matematica, ma alla prossima spallata in graduatoria il quindici cittadino potrà aggrapparsi soltanto all´aritmetica. Il guaio è che Villorba ieri è passato senza incantare, ma meritandosi tutto quanto da cima a fondo. Il presidente Filippucci è sconsolato. Una domenica sera nel pensatoio ha portato a riflessioni amare, anche se a botta calda ha preferito evitare di prendere decisioni affrettate convocando piuttosto per stasera una riunione con l´intero staff tecnico per analizzare nel dettaglio la situazione e nella quale chiedere conto del rendimento di un gruppo colato paurosamente a picco. «La verità è che al momento oltrechè contare sulle nostre prestazioni dovremo confidare sulle disgrazie altrui ed è dura quanto sei costretto a sperare sulle sbandate degli altri – argomenta mortificato il numero uno del club – di sicuro mi aspetto determinate risposte dagli allenatori perchè si è perso con un avversario assolutamente alla nostra portata e da piani bassi della cadetteria che però non ha rubato nulla approfittando delle nostre carenze, tutto qui. Sono convinto che le nostre potenzialità siano ben differenti da quelle attuali – incalza “Pucci” – ma oggi siamo questi e meritiamo la posizione che occupiamo». «Ad ogni modo – insiste il massimo dirigente – d´ora in poi pretendo cambiamenti coraggiosi, tattici, di uomini e di atteggiamento. Non c´è più nulla da perdere, non avremo più la pressione addosso del risultato, magari scendendo in campo con meno assilli e più spensieratezza potremo pescare qualche risultato e rientrare in corsa. Se proprio ci toccherà cascare, vediamo di vivere i due mesi che restano divertendoci e con un altro spirito, poi le somme le tiriamo alla fine e vedremo se saremo ancora in lizza per qualcosa a maggio». Bassano deve fare i conti con la realtà di una compagine che non vince un match dallo scorso autunno e che aveva delegato tutte le sue chance sopravvivenza nella contesa di ieri contro un oppositore peraltro più navigato e in condizioni di forma migliori: le due vittorie e un pari nelle ultime tre uscite sono lì a testimoniarlo.