U 20 SECONDA AMICHEVOLE
Siamo in fase di riscaldamento … motori che iniziano a girare … si cercano gli equilibri, la giusta formazione … cosa non facile con 34 ragazzi vogliosi e meritevoli, ma sta nel mio ruolo fare scelte e purtroppo lasciare qualcuno in panchina o in tribuna, compito difficile quando il livello di gioco e l’impegno è molto alto …, ma per fortuna ci sono le amichevoli dove tutti possono entrare in campo e si possono collaudare ruoli e giocate. Seconda amichevole in casa, dopo la partita con i “cugini” del RAV, squadra che deve ancora scoprirsi e ancora in fase di costruzione, ma molto energici e aggressivi. Domenica invece abbiamo ospitato il Valpolicella, squadra che come noi ha deciso di fare una formazione utilizzando i nati del 1995 e del 1996, dopo aver spinto l’annata più “vecchia” a far parte della nostra U23, bisognosa di qualche giocatore in più. Stiamo lavorando da tempo nel gioco di squadra, per togliere quella voglia di singolo protagonismo a favore dei compagni, per costruire il GRUPPO, la mentalità della condivisione di sconfitte e di vittorie. Io e Orso siamo convinti che il percorso sia quello giusto: “Non la vittoria a tutti i costi, alzare la qualità del singolo, da mettere a favore del gioco di squadra”.
Equilibri complessi, a volte non capiti, né da qualche giocatore né magari da qualche spettatore, ma io e Orso siamo sordi e quindi portate pazienza. A prescindere dal risultato di 6 mete a 0 di cui 5 trasformate, punteggio che potrebbe far pensare ad una partita senza particolari fastidi, il Valpolicella invece ha mostrato fisicità e voglia di andare in meta, ma il nostro miglior ordine e l’energica difesa han fatto la differenza. Un ispirato Francesco Giust che con gran gioco al piede, degno del suo più vecchio collega Nicola Pavin, permetteva ai trequarti una qualità di avanzamento, finita poi in ottime fasi di gioco che passavano da punti d’incontro ben gestiti dalle seconde e da un Messina in splendida forma, sempre più convinto dei suoi mezzi. E’ un piacere saper di poter contare su 4/5 seconde che quando entrano in campo non fanno andare per nulla sotto tono ne mischia, ne touche, ne tanto meno i punti d’incontro. Aver facoltà di scelta su quali terze utilizzare, sapendo che sono quasi perfettamente intercambiabili, tutto questo vuol dire per loro combattere ogni fine settimana per essere convocati, quindi si alza la voglia, la qualità del singolo e la consapevolezza di essere selezionati perché si è meritata quella convocazione. Ma sopratutto il GRUPPO, questo è l’argomento più importante … la costruzione del gruppo che sta diventando coeso e sicuro e i più timidi stanno unendosi con grande velocità.
Beh … non posso dire che non sia faticoso gestire 32/35 ragazzi di 17 anni, ma con un rapporto fatto di stima reciproca credo sia più facile e per il momento il problema non sussiste, tranne fare le scelte della formazione alla domenica e decidere le esclusioni obbligate …. È la teoria dei numeri …Domenica, forse, avremo il temibile ROVIGO, terza e ultima amichevole prima di un campionato per nulla semplice, ma proprio per quello interessante per far crescere il livello dell’intera squadra. Inizia il rugby vero, quello fatto di contatti forti, di strategia, di capacità di tenuta di concentrazione per tutti i 70 minuti.
Noi ci siamo …. E ci divertiremo certamente … TUTTI!!!! MAX