Francesco Brasco di SportVicentino ha recentemente intervistato Ricardo Goldstein, Psicologo dello sport, tecnico ed ex giocatore della Rangers Rugby Vicenza, che sta lavorando con educatori ed atleti del Minirugby per uno sviluppo sostenibile e consapevole delle potenzialità personali all’insegna del divertimento.
Ricardo, hai applicato i tuoi studi in questa società sportiva, spiegaci un po cosa stai facendo
Con il minirugby stiamo facendo un lavoro molto approfondito su due livelli: uno con gli educatori ed uno con i ragazzi in campo. Con gli educatori c’è stata una prima parte in cui abbiamo lavorato sul linguaggio, sulla comunicazione da adottare con i ragazzi. Dai 6 fino ai 14 anni è molto importante per loro sviluppo e quindi abbiamo lavorato molto sulla comunicazione con: filmati, approfondimenti post allenamento e riunioni particolareggiate per ogni categoria.
I bimbi collaborano o qualcuno perde la concentrazione
Ai bambini piace molto vedere qualcuno che li filma, sono degli attori provetti, sono spontanei e non si impauriscono davanti alla telecamera ed è bello anche perché considerate le molte variabili che ci possono essere come una figura esterna che li filma, loro si comportano veramente in modo naturale ed è veramente bello vederli. In questo periodo stiamo affrontando un lavoro più sul campo sempre con gli educatori. Io mi tengo sempre in disparte perché non voglio interferire con il loro lavoro, sono loro che agiscono in campo, io sono dietro le quinte. Facciamo degli esercizi per sviluppare varie capacità cognitive e varie abilità che possano essere l’intelligenza numerica, l’intelligenza visiva, con degli esercizi che servono in campo ma anche fuori dal campo, nella vita
Ricordiamo che lo sport è meraviglioso per l’educazione e la crescita dei ragazzi per diventare cittadini responsabili
Sì assolutamente, più noi facciamo crescere i ragazzi consapevoli delle loro potenzialità, più riusciamo a lavorare su queste abilità che sono allenabili. Tutto l’aspetto mentale è come il fisico, perché la mente influenza il fisico e il fisico influenza la parte mentale, è una diade costante, comunicante. Noi cerchiamo di allenarli, di potenziarli, di svilupparli per permettergli una crescita consapevole e sostenibile questi ragazzi
C’è anche un altro dettaglio del lavoro con gli educatori
Come spiegavo prima, oltre a lavorare sulla comunicazione, lavorariamo sul loro benessere perché sono loro che vanno in campo, quindi per qualsiasi cosa io sono disponibile per trovare nuovi metodi, tecniche per comunicare e per rendere sostenibile, funzionale e divertente soprattutto l’allenamento, perché anzitutto devono divertirsi gli educatori e grazie ai nostri neuroni specchio, quando gli allenatori si divertono, anche i ragazzi si divertono.
Anche lo sport deve tenere conto del neurone specchio
Assolutamente, gli sviluppi nelle neuroscienze che ci sono stati in questi anni, ci permettono di approfondire e lavorare su tutto quello che prima era sconosciuto diciamo. Mano a mano che andiamo avanti, riusciamo a trovare tecniche per divertirci ma anche per imparare più velocemente, imparare divertendosi soprattutto.
Grazie a Ricardo Goldstein, Psicologo dello sport, e Forza Rugby Vicenza