Abbiamo intervistato Luca Franceschetto, atleta biancorosso membro dell’Accademia Federale “Ivan Francescato” di Remedello per tentare di capire cosa vuol dire per un ventenne: lasciare tutti gli affetti, stare lontano di casa, studiare per la maturità ed il futuro percorso universitario, allenarsi tutti i giorni per coltivare il sogno della maglia azzurra. Impegno, determinazione, coraggio, passione: sono questi i valori che possiamo riconoscere dalle sue risposte, che fanno capire ancora una volta come il rugby sia uno sport che allena alla vita e alla speranza.
Ciao Luca, come è arrivata l’opportunità di giocare in Accademia?
L’opportunità è stata cercata, voluta e inseguita con sacrificio, sudore e tanta volontà, ma il percorso che mi ha portato a vestire la maglia dell’Accademia è stato veramente lungo. Nel 2015 fui selezionato per il Centro di Formazione Zonale di Rovigo, il mio primo anno lontano da casa fù veramente duro: giocavo Numero 8 e frequentavo la terza superiore, ma con il sostegno della mia famiglia e con una grande forza di volontà l’anno passò velocemente con molte soddisfazioni in ambito sportivo ed anche scolastico: il grande merito della mia crescita va attribuito ai miei allenatori dell’allora U16 dei Rangers Rugby Vicenza ed allo Staff Tecnico Federale, i tecnici Mattia Dolcetto, Piero Tellarini e dal Responsabile della Federazione Roberto Bortolato. Dopo la chiusura del Centro di Rovigo optai per rientrare alla base e grazie all’offerta della Federazione Italiana Rugby entrai come esterno nel centro di Formazione di Padova. Ed ecco la svolta della mia vita rugbistica: consigliato da un grande esperto quale Fabio Coppo (al quale va tutta la mia riconoscenza per la sua grande lungimiranza rugbistica e non solo) cambiai radicalmente ruolo ed iniziai, supportato anche dai Tecnici Federali, a giocare pilone destro. Con immensi sacrifici sia scolastici che sportivi (visto che due/tre volte alla settimana ero a Padova per gli allenamenti) riuscii a prendermi le mie belle soddisfazioni, ritagliandomi uno spazio importante sia nella mia squadra U18 che nel gruppo Federale. La stagione 2016/2017 terminò con la vittoria del Campionato Meritocratico con la meravigliosa cavalcata della U18 della Rangers Rugby Vicenza e la fine di quello che per me era stata una grande esperienza visto che per limiti di età non avrei più potuto fare parte del Centro di Formazione di Padova. Per tutta l’estate seguendo i consigli di Fabio e dello Staff Tecnico continuai ad allenarmi assiduamente nella speranza di una chiamata dell’Accademia Nazionale Federale, che fino ai primi di Settembre 2017 non arrivò. Nel frattempo, grazie alla collaborazione del Presidente Augusto Fantelli – e di tutto il Consiglio della Rangers Rugby Vicenza, nonchè di Fabio Coppo e di Stefano Cipriani – ebbi la possibilità di intraprendere una nuova esperienza nel Petrarca Padova, società che fin da subito mi accolse tra le sue fila con grande disponibilità e fraternità, ma il destino aveva in serbo per me qualcosa d’altro. La chiamata della Federazione per entrare a far parte dell’Accademia Nazionale “Ivan Francescato” di Remedello arrivò a sorpresa: diedi immediatamente risposta affermativa (senza peraltro consultare nessuno, nemmeno la mia famiglia tanto ero felice). Un restart totale della mia vita che mi costrinse in fretta e furia a cambiare nuovamente scuola nell’anno della maturità ed a trasferirmi nel Convitto Bonsignori di Remedello. Gli “Accademici” mi hanno accolto come parte del loro gruppo, ed ho trovato uno Staff Tecnico Federale (Capo allenatore Andrea Moretti e Responsabile della Federazione Francesco Cavatorti) molto qualificato e disponibile, che mi ha fin da subito dato grande fiducia e mi ha fatto sentire a mio agio. Non potevo fare scelta migliore, il mio sogno continua.
Qual’è la tua giornata tipo?
Da lunedi al sabato, sveglia ore 6.15, colazione in fretta e furia e partenza in pulmino per la scuola (Istituto Statale Geometri Gonzaga, Castiglione delle Stiviere) fine scuola e rientro in pulmino al Convitto Bonsignori. Pranzo in compagnia dei reduci che frequentano le varie scuole superiori dislocate nel territorio di Brescia-Mantova. Alle ore 15.00 allenamento presso la sala pesi del Convitto alternato al trasferimento in Pullman per Calvisano dove ci alleniamo in campo. Rientro in Convitto per il momento dedicato allo studio fino all’ora di cena (ore 20.30, tutti assieme) poi rientro in stanza e studio fino a sera tardi. Sabato rifinitura e domenica partita, Serie A poule promozione, grazie alla qualificazione centrata nel girone nord-ovest.
Ti mancano i tuoi compagni di squadra?
Quando ho dato la mia disponibilità all’Accademia Nazionale Federale “Ivan Francescato” sapevo che avrei lasciato non solo i miei affetti più cari ma anche tutto l’ambiente in cui sono cresciuto e dove ho mosso i primi passi rugbistici, già a Rovigo avevo vissuto una situazione simile ma meno repentina. La mancanza si sente certamente, ma grazie a Facebook ed Internet seguo sempre i miei ex compagni e con alcuni di loro (come ad esempio durante le festività natalizie) ho passato delle belle serate in compagnia.
Qual è il tuo sogno?
Francamente di sogni ne ho molti, in ordine posso dire: una fine di anno scolastico tranquilla, proficua e un esame di maturità che mi ripaghi (in termini di voti) di tutti i sacrifici che ho fatto in questi anni e che mi permetta di affrontare con fiducia il mio percorso universitario. La possibilità di giocare in Serie A, come stò facendo in questi mesi di Accademia. La riconferma in Accademia anche per la prossima stagione sportiva. Conseguire la patente di guida, e per ultimo il sogno di essere convocato in Nazionale Under20. Un caro saluto a tutti da Remedello.