Un’altra domenica di rugby

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Rugby è rugby, quindi per me difficile resistere ad un invito ad assistere ad una partita.

Così domenica sono partito al mattino in direzione Padova, anche se la sfida con il Petrarca della A era prevista alle 14:30, perché avevo ricevuto un invito dell’amico Paolo Sacerdoti o meglio, un amico dei miei figli, per il loro primo campionato di rugby, svolto in tre giornate consecutive sempre a Padova.

Avevo trovato indicazioni e calendario su Onrugby, partita tra 4 Gati Vicenza e Cangrandi Verona alle 10, poi a seguire Rugby Padova contro Roma, infine premiazioni, che Milano aveva già disputato tutte le partite. Gioco avvincente, passaggi smarcanti, ricerca dell’uomo in più ad ogni azione, scontri alle volte duri, spesso tattici, 40 secondi per concludere una azione. Verona schierava il capocannoniere del torneo, difficile da fermare se solo gli lasciavi un minimo spazio, così in due a marcarlo stretto stretto, ma ovviamente restava completamente libero un altro. Alla fine Vicenza ha combattuto su ogni palla, ha fatto bellissime mete, ma il successo è andato ai veronesi, con merito. La partita seguente è stata meno emozionante per il livello troppo diverso tra le due formazioni, Padova ha diversi nazionali in formazione, Paolo me lo aveva anticipato, ma risultato a parte sono stati i passaggi funambolici a tener alto lo spettacolo, anche una ragazza lanciata in meta dal capitano che le ha passato la palla all’ultimo momento per regalarle un sorriso. E un grande applauso. Alle premiazioni finali c’era Mauro Bergamasco, sempre un grande, poi come vallette Minto e Gori, tanto per dire.

Ma a me ha fatto ancora più piacere trovare un grandissimo Giovanni Semini ad allenare il Vicenza, pronto ad entrare in campo a sollevare chi era finito a terra o cambiare le gomme scoppiate, a fare cerchio e motivare per non mollare mai, e Stefano Cipriani a dare consigli tattici.

A proposito, si, le gomme: perché il campionato era di rugby in carrozzina, e Paolo gioca lì perché dopo la maturità, al mare con gli amici, ha fatto l’ultimo tuffo notturno dal pontile e l’acqua era bassissima. Ora si è laureato, alle ultime elezioni a Padova è stato eletto consigliere comunale e gioca a rugby in nazionale. Gli altri hanno tutti storie simili, coraggio indomito e forza di volontà immensa, c’è anche un libro scritto da Giorgio Sbrocco che le racconta, stampato e in vendita per finanziare la nazionale che gira il mondo.

Ma a questi c’è qualcuno che pensa di insegnare a non mollare mai?

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