Under 20. Continua la marcia dei biancorossi in Coppa CRV. Anche Rovigo deve alzare bandiera bianca….dal nostro inviato

Coppa Comitato Regionale Veneto
Rugby Rovigo Delta/2 vs Rangers Rugby Vicenza   5 – 17 (p.t. 0 – 10)

Il porcetto, il cannonau e il mirto di cui ho abusato sabato sera per festeggiare il compleanno di un’amica, son stati un ostacolo importante per l’alzataccia della domenica, ma era la sfida contro il Rovigo. Testa pesante, uno sguardo dalla finestra con la pioggia che ancora una volta sembra faccia da padrona su questo campionato, un caffè e si parte con la borsa sempre pronta per l’appuntamento con i ragazzi, al casello di Vicenza Est. Formazione rimaneggiata all’ultimo secondo, per la comunicazione alle 7.45 in sms di febbre del nostro pilone Messina, ma come sempre nessuno di noi è indispensabile e quindi in 21, ma si procede verso le piatte distese polesane. L’arcigno Rovigo ci aspetta nel loro mitico stadio, dove le due effigi di Mario Battaglini e di Doro Quaglio, uomini simbolo della palla ovale non solo rodigina, campeggiano solenni sulle gradinate della tribuna nuova, zebrata con i colori sociali rosso blu. Lo stadio di Rovigo era ed è considerato tutt’ora il “tempio” della pallovale italiana, non a caso una delle affermazioni tipiche di chi gioca a rugby è: “anch’io ho giocato al Battaglini!”, mentre noi per il momento l’abbiamo solamente attraversato a bordo campo, per spostarci dagli spogliatoi ai campi di servizio, laterali al mitico impianto principale. Il Rovigo è comunque sempre il Rovigo e la partita in spogliatoio, stata preparata con la massima attenzione, proprio nella convinzione che sarebbe stata una battaglia fisica, alla quale non ci saremmo certi tirati indietro. Pluvio, decide che è sufficiente una leggera pioggerella al momento del riscaldamento, riservandoci verso metà partita, un cielo azzurro con sole splendente che arrideva alle arrembanti vampate delle due formazioni. Il Vicenza inizia prudente, un po’ addormentato e quindi spesso falloso con errori individuali da touche, per la verità complicata da un vento laterale piuttosto teso e antipatico. Dopo una decina di minuti di reciproche schermaglie, il Vicenza prende in mano le redini della situazione ed inizia a lavorare con la mischia, che in più occasioni si spinge fino all’interno dei 5 metri avversari, ma senza poi finalizzare. E’ al 12′ minuto che finalmente da una maul, la coppia Amankwaah e Trentin, abbracciati come dei bravi gemelli pilone, irrompono in meta. Il vento non riesce a far stare la palla sul conetto e Camerra impaziente nella trasformazione prova un drop che non va a segno: Rovigo 0 Vicenza 5. L’impazienza fa parte dell’immaturità, quindi no problem, bene per il coraggio e l’assunzione di responsabilità. Il Rovigo tenta una sortita dal calcio di inizio, ma il Vicenza è sufficientemente padrone del campo e riporta gli avversari all’interno dei propri 22 metri e al 19′ è ancora Camerra che ha l’occasione di aumentare il divario tra le due squadre, ma il vento davvero fastidioso, gli porta all’esterno dei pali, un calcio di punizione che abitualmente avrebbe messo dentro. Il Vicenza attacca e mantiene una bella pressione sul Rovigo, che sembra incapace di costruire gioco, anzi sulle folate dei trequarti bianco rossi, è costretto a difendere come può e, solo un placcaggio al collo al nostro Ferrari gli impedisce di depositare la palla in meta. L’arbitro che aveva già ammonito verbalmente per ben due volte i rodigini, mostra il cartellino giallo al difensore autore del fallo. Mancano solo due minuti alla fine del primo tempo e il Vicenza spinge ancora con la mischia e da una serie di pick and go nasce la seconda meta, bella raccolta di palla di Speggiorin, davvero cresciuto quest’anno come seconda linea e prima meta del campionato per lui. Camerra con la solita complicità del vento e con qualche acciacco al tendine d’Achille, non trasforma: Rovigo 0 Vicenza 10. Si va a riposo e con l’allenatore non contentissimo, non tanto per il punteggio, ma per una serie di errori individuali, che per la quantità di esercizi fatti durante la settimana, non dovrebbero esserci, ma la maggiore causale è certamente la concentrazione, che si chiede venga rimessa in campo. Si rientra con la stessa formazione e per circa 10 minuti, con la partita sempre a senso unico, maggiore veemenza e pressione del Vicenza, Rovigo che cerca di limitare le discese degli avversari. Al 44′ esce Toppan per infortunio al collo ed entra Giazzon, passano 6 minuti e viene sostituito anche Cossalter con Zazzaron che passa seconda al posto di capitan Peron, che dopo 3 minuti dalla vestizione del nuovo ruolo di flanker, al 53′ riparte con veemenza da un punto d’incontro appena dopo i 22 e, con la sua tipica cavalcata, porta la palla in meta. Camerra da posizione complicata, ma forse finalmente con il vento leggermente a favore trasforma: Rovigo 0 Vicenza 17. Al 26′ esce Speggiorin entra Filippozzi e il Vicenza nonostante le mete siano state tutte portate a termine da uomini di mischia, lavora bene con i trequarti, con un Ferrari, un po’ “egoista” che distribuisce poco, ma per la pressione della difesa che spesso lo limita. Al 60′ c’è forse il miglior momento dell’attacco vicentino, dove trequarti e mischia hanno espresso un gioco costruito da vari punti d’incontro consecutivi, gestiti con grande velocità dal nostro mediano Giorgio Maronato,  che in quattro fasi sempre in avanzamento ha fatto percorre più di 30 metri alla sua squadra, azione terminata con un errore di handling dell’ultimo uomo…. non importa, il movimento dell’intera squadra e l’avanzamento prodotto sono stati davvero interessanti. l Rovigo non molla e si riversa dentro la nostra metà campo e pian piano, conquistando metro su metro con una serie di pick and drive, ci ripagano con la stessa moneta da noi usata nel primo tempo, conquistando la loro prima e unica meta, poi non trasformata: Rovigo 5 Vicenza 17. Al 67′ vengono gestiti gli ultimi cambi esce Biasolo ed entra Trapani, ma c’è ancora tempo sia per un altro cartellino giallo per il Rovigo, mostrato dal giovane, ma attento direttore di gara, per qualche intemperanza verbale e “manuale” nei confronti di Giazzon e sia per la quarta meta, mancata da Filippozzi, ripartito dai 10 metri palla alla mano, ma mantenuto alto dopo il placcaggio dalla difesa avversaria. Prova di carattere e di gestione della partita, con un Leo Faggionato MAN OF THE MATCH, autore di ottime prese al volo, di buone ripartenze e di grande aggressività, ma sopratutto sempre pronto a dare quella “pacca sulla spalla” al compagno che ha sbagliato, quindi prova di maturità e crescita di ruolo. Siamo in testa al nostro girone  e domenica prossima scontro con i cugini del RAV, per tentare di approdare alle semifinali di questo torneo primaverile. Settimana di allenamenti intensa per sistemare un po’ l’organizzazione difensiva, ma diamo la sufficienza piena a questa squadra.

Bravi Ragazzi!!!
Rangers Rugby Vicenza: 15 Camerra G., 14 Biasolo A. (67’ Trapani F.), 13 Meneguzzo G., 12 Andriollo T., 11 Antonello A., 10 Ferrai L., 9 Maronato L., 8 Faggionato L., 7 Cossalter N. (50′ Zazzaron F.), 6 Mietto B., 5 Peron M., 4 Speggiorin F. (61′ Filippozzi M.), 3 Amankwaah F. , 2 Toppan M. (44 Giazzon S.), 1 Trentin A.

A diposizione: Zambonin A., Babbolin G.
Allenatori: Massimo Tonello
Assistenti: Maurizio Mieto

Rugby Rovigo Delta/2:  NON PERVENUTA

Marcatori: Primo tempo: 12′ meta Trentin/ Amankwaah , non Trasf. Camerra (0-5); 35′ meta Speggiorin F., non trasf. Camerra (0-15); Secondo tempo: 53′ meta Peron M., trasf. Camerra (0-17); 63′ meta del Rovigo non trasf. (5-17) 

Arbitro: Sig. Maschio Davide

CARTELLINI: 2 gialli al Rovigo

MAN OF THE MATCH: Leonardo Faggionato

METEO: Coperto inizio incontro, poi soleggiato molto ventoso.

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