Under 20 : UDINE – VICENZA

……L’ora legale per la trasferta a Udine e 3 assenze importanti dell’ultimo momento ce la fanno pagare un po’ cara…., ma vediamo il bicchiere mezzo pieno!
Ore 6.45 appuntamento al campo per la trasferta a Udine, non certo agevolata dall’ora legale, che tutti noi amiamo e bramiamo dopo l’inverno (potersi allenare al sole è una meraviglia), ma non la mattina della partenza per Udine. I più fortunati si possono svegliare alle 6.15, ma per qualcuno di Chiampo o di Arzignano, la sveglia ha trillato alle “vecchie” 4.15.
Indipendentemente da ciò, la folta comitiva di atleti e genitori, stipati a stento nel BUS da 54 posti, alle 7.15 era volta verso il capoluogo della Regione Friulana, Udin (in friulano), secondo la leggenda edificato da Attila per ammirare l’incendio che lui stesso provocò alla città di Aquileia….. Viaggio silenzioso… addormentato, data l’alzataccia e tutto scorre fino al mottagrill di Sandonà di Piave, unico ristoro del viaggio, a mele e crostatine prima dell’arrivo al campo.
La vista dello splendido impianto di serie “A” di Udine, ci fa un po’ sognare a ciò che a Vicenza sta sorgendo, perché la somiglianza è molta: la grande gradinata che copre spogliatoi spaziosi e funzionali, l’ambulatorio medico, ampi spogliatoi degli arbitri, il tutto circondato da un argine erboso che si conclude in una CLUB HOUSE piccola, ma ospitale attorniata da gazebi in legno.
Dobbiamo organizzarci ed essere operativi da subito, perché il tempo è tiranno e la nostra abitudine di arrivare in ogni impianto almeno 2 ore prima, viene meno, anche se la  concentrazione è già alta e la tensione del pre-partita è palpabile.
L’arbitro dell’incontro è di Rovigo e milita in serie “A” e ci offrirà una conduzione di qualità, di cui ambo le squadre ne avranno beneficio.
Tutto inizia come sempre: nello spogliatoio… tutti abbracciati in cerchio…. uniti stretti…. qualche occhio lucido, qualche labbro morsicato nervosamente, qualche movimento ritmico delle gambe o qualche sguardo basso…“….Abbiamo una sola chance, non abbiamo un ritorno, dobbiamo dare tutto adesso e per tutti gli ottanta minuti…..”  e, con queste parole si scende in campo. La partita è scorsa via, tra trasmissioni di palla veloci dell’UDINE e movimenti più penetranti della nostra mischia, che costruendo una certa pressione, dopo pochi minuti crea la possibilità ad Alberto Peruffo di rubare una palla ai loro ¾  e depositarla in meta. Le due squadre si equivalgono nel gioco e nella volontà di presidiare il campo avversario, ma il lavoro di touche e di maul svolto dei scorsi allenamenti paga e, a metà del primo tempo arriva la seconda meta che porta il risultato sul 12 a 0. Sembra fatta!

Una differenza importante tra le due squadre la costituisce l’età: il Vicenza scende in campo con 2 nati nel ’93, 8 nati nel ’95 e i rimanenti 5 nati nel ’94, l’Udine con 8 del ’93 e i rimanenti del ’94. Ed è proprio in questo che si distingue la maggiore maturità e freddezza della compagine Friulana, non nella fisicità dettata dalla diversa età, nemmeno dall’aggressività sui punti d’incontro che si è equivalsa, ma sulla capacità di non mollare e di saper applicare delle giuste contromisure contro l’avversario, senza perder mai la testa, nonostante lo svantaggio.

La partita cambia e alla fine del primo tempo siamo in pareggio sul 12 a 12, anche se complici delle due mete sono stati alcuni svarioni di placcaggio sulla prima e un’invenzione poco riuscita del ns mediano, sulla seconda. L’Udine però gioca bene, sempre lucido e, dopo 10 minuti dall’inizio del secondo tempo, mette a segno la terza meta. Da quel momento in poi il Vicenza attacca alla morte costringendo gli avversari nei loro 22 e a far uso del piede con calci di liberazione, fino a cogliere l’occasione di mettere a frutto un bel calcio di punizione, portando al sicuro il risultato, sul 22 a 12. Il Vicenza non ci sta e aggredisce ancora più veemente l’avversario che cede a 5 minuti dalla fine, con una penetrazione furiosa del nostro mai domo Roberto Lagatolla. Ormai non c’è più tempo e la partita finisce con un grande applauso per ambo le formazioni, sempre corrette e rispettose.

Con i “se e i ma” non si ottengono i risultati, ma siccome i sogni o le considerazioni a ritroso, non vengono tassate, mi permetto di dire che se avessi avuto Jacobellis in campo, il terzo dei ns ’93 e se avessi avuto a disposizione Ferrari e Trentin, tutte tre defezioni avute tra venerdì e sabato, la partita sarebbe andata diversamente, ma Chapeau alla squadra dell’Udine, ai suoi meravigliosi dirigenti, agli accompagnatori, al “formaggio salato” e ai loro ćevapčići.
Una bella domenica a cui è mancato solo un punteggio, ma la giornata è stata bellissima. Qualche seccatura per l’infortunio del nostro gladiatore Matteo Peron, che dopo aver fatto la seconda meta, è uscito dal raggruppamento, costretto quindi dopo solo 15 minuti dall’inizio della partita (grrrrr), ad abbandonare il campo. Ha riportato una frattura nasale e verrà operato giovedì. Auguri Matteo!!!!!

Abbiamo fatto un bel po’ di strada sia con la squadra, sia con i loro genitori, bel gruppo unito e un bel po’ godereccio….. attenti alla linea e, non a quella di meta.

MAX

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